Vigneto Anfiteatro, Contrada Santo Spirito in Passopisciaro, 700 sml
Tutto ciò che la natura ha di grande, tutto ciò che ha di bello, tutto ciò che ha di terribile, può essere paragonato all'Etna, e l'Etna non può essere paragonato a nulla.
Un luogo misterioso e speciale, un ecosistema unico caratterizzato da una straordinaria variabilità climatica.
La vita è un affare delicato e forte, apparentemente controverso nel suo modo di prosperare rigogliosa quanto più le condizioni sembrano precarie: perché è una questione di equilibrio e, del resto, si sa che è proprio sull’orlo del precipizio che l’equilibrio è massimo.
L'Etna, dove l'equilibrio è ottenuto da una combinazione di elementi violenti e primitivi. Fuoco e aria, attraversati da venti caldissimi provenienti dalla bocca del vulcano e dal freddo della sua sommità, spazzano le pendici della montagna, sollevando la polvere che è allo stesso tempo nera e provvidenziale, un manto che ricopre la terra di fertilità e che si deposita sui suoi frutti; di notte questa essenza si iberna fissando quest'essenza in un concentrato, che definire intenso sarebbe troppo riduttivo.
Un vino non deve essere perfetto, deve essere autentico.
Un vino non deve essere perfetto, deve essere autentico.
Un sorso lungo 100 anni di vita
L'uva qui è quasi tutta vite non innestata
L'uva qui è quasi tutta vite non innestata, poiché i rigogliosi raspi sono il risultato di una terra impregnata di lava, e le viti sollevate a una discreta altitudine, due fattori che, insieme all'abbondante ventilazione, l'hanno resa immune, nel tempo, dalle devastazioni della fillossera e dell'oidio. In relazione al clima, alterna condizioni di siccità a quelle di tempesta, mentre la forza dell'Efesto si manifesta quasi ogni giorno, tagliando la montagna e la memoria collettiva di rivoli vermigli, a volte distruttivi, altre volte commoventi.